Quando si parla di api, pensiamo subito al miele, agli alveari e alle arnie di legno. In realtà, una parte enorme del lavoro di impollinazione nei nostri giardini la fanno api selvatiche solitarie, che nessuno vede e nessuno ringrazia. Tra queste, due piccole protagoniste meritano davvero di essere conosciute: Osmia rufa (Osmia bicornis) e Osmia cornuta. Sono api robuste, pelose, con sfumature rossicce, comunissime in Italia e in gran parte d’Europa, molto attive in primavera.

A differenza dell’ape da miele, non vivono in grandi colonie: ogni femmina è “imprenditrice di sé stessa” e si costruisce da sola il suo nido in una cavità già pronta – un foro nel legno, una canna cava, una fessura in un muro – che riempie di piccole celle separate da pareti di fango. Dentro a ogni cella lascia polline, nettare e un uovo, poi chiude tutto e passa alla stanza successiva.
Sono api straordinariamente efficienti nell’impollinazione dei fruttiferi: melo, pero, ciliegio, albicocco, susino… tutte piante che fioriscono presto, proprio quando loro sono nel pieno dell’attività e quando le api da miele spesso sono ancora rallentate dal freddo. Non a caso le osmiebicornis/rufa e cornuta sono sempre più usate anche in frutticoltura professionale.
La cosa bella è che sono anche molto tranquille: non hanno una grande colonia da difendere, pungono raramente e solo se schiacciate o manipolate con troppa insistenza. Sono ospiti ideali per un giardino di famiglia, un orto didattico, un frutteto scolastico.
Per far sentire bene le osmie nel tuo giardino non servono interventi complicati, ma qualche gesto continuativo.
La prima cosa è offrire fiori nel periodo giusto: da fine inverno a inizio estate. I salici con i loro amenti, i prunus (ciliegi, susini, mandorli), meli e peri, ma anche tarassaco, trifoglio, borragine, calendule e i miscugli di fiori selvatici sono una tavola imbandita per queste api. Un prato un po’ più “rustico” e meno rasato è molto più ricco di insetti di un prato perfetto da campo da golf.
La seconda è ridurre al minimo i pesticidi, soprattutto in fioritura. Ogni trattamento sulle piante in fiore è un colpo basso agli impollinatori: se puoi evitarlo, le osmie (e non solo loro) ti ringrazieranno in silenzio, aiutandoti con frutti meglio formati e più numerosi.
Infine, aiuta queste api a trovare casa. Le osmie non scavano da sole i tunnel in cui nidificano: cercano cavità già pronte. È qui che entrano in gioco le “casette per osmie”: piccoli nidi artificiali con cannette cave di diametro adatto, che imitano alla perfezione i loro siti naturali di nidificazione.
Noi abbiamo deciso di fare un passo in più: oltre alle casette, mettiamo a disposizione anche i bozzoli di Osmia rufa e Osmia cornuta.
Il funzionamento è molto semplice:
Il bello è che, se mantieni la casetta in buone condizioni e il giardino “amico degli insetti”, l’anno dopo il miracolo si ripete: dalle celle chiuse con il fango nascerà una nuova generazione di osmie, pronte a impollinare il tuo ambiente e a continuare il ciclo.

Parlare di “allevare api selvatiche” sembra quasi un paradosso: in realtà significa semplicemente mettere loro a disposizione un posto sicuro e un po’ di cibo, lasciando che facciano da sole il resto. È un modo dolce, concreto e quotidiano per prendersi cura della biodiversità.
Se ti piace l’idea di ospitare una colonia di queste api pacifiche e osservare da vicino il loro lavoro, puoi iniziare da qui:
Con questi due elementi, il tuo giardino non sarà più solo “verde”: diventerà un piccolo laboratorio di impollinazione, dove ogni primavera potrai assistere al ronzio discreto di una comunità di api selvatiche che hai scelto di proteggere.
